Sarà il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia a introdurre domani giovedì 18 aprile la cerimonia di commemorazione dello schianto dell’aereo contro il Grattacielo Pirelli, che si terràalle ore 17.30 al 26° piano, eletto “luogo della memoria” del tragico incidente.
Era il 18 aprile 2002 quando, alle ore 17.50,un piccolo aereo da turismo colpì il Pirellone procurando danni gravissimi e rendendo l’intero edifico inagibile. Nello schianto morirono tre persone: oltre al pilota, due dipendenti dell’ufficio legislativo della Giunta, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito.
Sono passati ventidue anni da quella tragedia, ma come ricorda il Presidente del Consiglio regionale la ferita è ancora aperta e ogni anno riporta le nostre menti e i nostri cuori al pensiero di Anna Maria e Alessandra, due giovani donne morte mentre lavoravano con responsabilità, concretezza e senso del dovere per l’istituzione regionale e per tutti i cittadini lombardi. Un dolore attenuato solo dalla presenza di tante persone che, a distanza di oltre vent’anni, condividono ancora quel ricordo. La capacità dimostrata da chi in quegli anni lavorava a Palazzo Pirelli di essere comunità unita e capace superare quei difficili momenti, sottolinea il Presidente del Consiglio lombardo, è la testimonianza di come le nostre istituzioni sono forti e sanno essere riferimento per l’intera comunità.
Il piano dove lavoravano le due dipendenti rimaste uccise, il ventiseiesimo, dopo il restauro del Palazzo è diventato il Piano della Memoria, uno spazio aperto dedicato al raccoglimento e alla riflessione.
Alla cerimonia saranno presenti anche il Presidente di Regione Lombardia, un rappresentante dell’Avvocatura, il fratello di Anna Maria Rapetti Giovanni e il figlio Francesco, e la collega Rosangela Capuzzolo.
La tragedia del Pirellone si verificò otto mesi dopo quella delle Torri Gemelle. L’Assemblea regionale per i tre anni successivi si riunì in una tensostruttura realizzata ad hoc su un’area in va Melchiorre Gioia. Fu allora che nacque l’idea di accorpare tutti gli uffici della Giunta in un unico edifico – l’attuale Palazzo Lombardia – e di dedicare Palazzo Pirelli, opportunamente restaurato e ammodernato nelle sue dotazioni tecnologiche, a sede esclusiva del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari.